Disinfestazione contro le zanzare

Tipi di zanzare infestanti in Italia

Aedes Albopticus

Anofeles Mosquito

Culex Pipiens

 

Con l’avvicinarsi della bella stagione torna puntualmente una delle compagnie più fastidiose delle nostre estati: la zanzara. In Italia ne sono presenti circa 60 specie, ma le più diffuse sono la zanzara comune (Culex Pipiens) e la zanzara tigre (Aedes Albopictus).
La zanzara comune è lunga circa 0,5 cm. e si nutre succhiando il sangue dell’uomo, di mammiferi e di insetti.
Per nostra sfortuna l’uomo è la sua specie preferita soprattutto a causa dell’anidride carbonica e degli odori che il nostro corpo emette. Depone le uova in raccolte d’acqua grandi e permanenti altrimenti le larve non sopravvivrebbero. Si annida nella vegetazione e punge soprattutto nelle ore notturne.

Zanzara tigre

La zanzara tigre è presente in Italia da circa 15 anni, i primi avvistamenti risalgono al 1990 a Genova.
Più piccola della zanzara comune, è riconoscibile per la sua colorazione striata (nera a bande bianche). E’ molto aggressiva e con il tempo si è adattata a deporre le uova in piccoli ristagni d’acqua. Nonostante ciò le sue larve possono resistere anche a lunghi periodi di freddo e siccità.
Per pungere predilige il giorno e colpisce più frequentemente gli arti inferiori.
I punti dove la Aedes Albopictus depone le sue uova sono rappresentati da qualunque contenitore nel quale è presente acqua come tombini, vasche, vasi, copertoni, grondaie.
Proprio l’eliminazione di questi focolai abbinata a trattamenti antilarvali può aiutare a eliminare un grande numero di potenziali zanzare adulte.

 Ma quali i pericoli per l’uomo?

La maggior parte delle zanzare arriva dalle regioni più calde del nostro pianeta portando con se virus e parassiti responsabili di molte malattie, soprattutto la Aedes Albopictus provenendo dalle foreste tropicali dell’Asia è considerata una dei più efficienti vettori di virus.
In Africa, Asia, America e Oceania è imputata di trasmettere la “Dengue”, l’encefalite equina, la febbre gialla, la febbre spaccaossa e così via.
In Italia non rappresenta ancora un vero e proprio pericolo anche se, a causa della sua puntura, ci sono molti ricoveri di persone allergiche.
Anche la Culex Pipiens può diventare vettore di virus e parassiti.
Il più noto è la Filaria (Dirofilaria immitis), un parassita che viene trasmesso attraverso la puntura soprattutto a cani e gatti, ma può colpire anche l’uomo. Una specie ormai debellata sembra essere la Anopheles Mosquito vettore della malaria che fino a 50 anni fa aveva colonizzato in grande quantità l’Italia.
Ai giorni nostri il rischio di trasmissione di questa malattia è praticamente nullo, ma nel resto del mondo muoiono ancora da uno a due milioni di persone per questa malattia.

Disinfestazione e lotta alle zanzare (intervento contro gli stadi larvali)

Interventi eseguiti nel rispetto delle Ordinanze Comunali di Milano e Provincia e di tutta la Regione Lombardia

La moderna lotta alla zanzara si basa sempre più sulla corretta esecuzione di specifici interventi contro gli stadi larvali.

La lotta antilarvale consente infatti di eliminare in breve tempo un grande numero di “potenziali” zanzare adulte, agendo in aree limitate ed impiegando quantità modeste di specifici insetticidi antilarvali. Si tratta pertanto di una forma di lotta caratterizzata da un impatto ambientale minore rispetto a quello che accompagna la lotta contro le zanzare adulte.

Per eseguire una corretta disinfestazione antilarvale è necessario esaminare con attenzione l’area oggetto dell’intervento, registrando la presenza di tutti i siti di ristagno dell’acqua, ovvero i potenziali focolai di sviluppo larvale. In questi luoghi l’esecuzione di specifici campionamenti farà capire quando iniziare gli interventi antilarvali, con che cadenza ripeterli e quali sono i livelli di controllo ottenibili.

Gli insetticidi antilarvali sono caratterizzati da tossicità, persistenza d’azione e impatto su organismi non bersaglio (pesci, anfibi, crostacei, altri insetti, alghe, …) variabili in funzione del principio attivo contenuto e del tipo di formulazione. La minor persistenza d’azione (circa 36 ore) è posseduta dai formulati microbiologici a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis, per contro con il ricorso al temephos (estere fosforico ampiamente utilizzato a livello mondiale per questo tipo di interventi) è possibile ottenere persistenze dell’ordine di 7- 10 giorni.

Infine, persistenze dell’azione insetticida antilarvale più lunghe sono ottenibile con gli insetticidi che appartengono al gruppo degli I.G.R., tra questi il più persistente è il pyriproxyfen che consente una persistenza d’azione di oltre 30 giorni. Le formulazioni più diffuse sono rappresentate da liquidi concentrati da diluirsi in acqua prima di essere distribuiti sui focolai di sviluppo larvale, granuli e compresse a lenta cessione.

Attraverso interventi di lotta, “Anti Larvale ed Adulticida “, articolati durante tutto l’arco dell’anno

• Ogni zanzara depone in acqua dalle 200 alle 300 uova che galleggiano in superficie.
• In 5/7 giorni le uova si schiudono e nascono centinaia di larve, che in 48 ore si trasformano in pupe e poi in adulti che prendono il volo.
• L’accoppiamento avviene in volo: la femmina fecondata per far maturare le uova, ha bisogno di sangue. – Dopo essersi nutrita depone le uova ed il ciclo ricomincia dall’inizio

 

Disinfestazione cassonetti dei rifiuti

Disinfestazione insetticida Disinfestazione antilarvale
  • Disinfestazione adulticida contro (zanzare, mosche, scarafaggi, formiche, vespe, zecche dei Piccioni, cavallette ecc…)
  • Trattamenti antilarvali
  • Trattamenti ULV
  • Difesa Verde Urbano
  • Trattamento degli odori in stazioni di compostaggio, discariche, ecc…
  • Derattizzazione
  • Diserbo fogliare, lungo i marciapiedi.

Interventi di prevenzione da espletarsi: nei condomini e nelle aree private